Piove
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Piove e il rumore dell’acqua s’insinua fin dentro le ossa.
Non è freddo perché maggio è cullante,
ma l’umido si avverte e gioca fra le crespelle della tua pelle.
Piove e due merli amoreggiano nel giardino al di là della strada,
saltellano felici, becchettando per terra.
Tre visioni, tre tipologie di vita mi si presentano improvvisamente davanti:
la mia, quella dei due merli, e la terza, quella di alcuni operai che tagliano una enorme vecchia pianta, proprio lì ai giardini, e Inevitabilmente rifletto.
Al di qua del mio vetro ci sono io che lavoro all’asciutto e al caldino,
poco più in là la coppia di merli giocano all’amore,
e dentro ai giardini un uomo si arrampica in cima ad un albero,
penzolando da una fune.
Piove e quel suo affascinante lavoro mi diventa scostante,
e allora penso alla fortuna che hanno certe persone, che come me
la pioggia non bagna!
E quindi, traendo le somme: i due merli sembrano vivere in uno status
di perfetto idillio, io resto al calduccio e col naso spiaccicato nel vetro
mi preoccupo per “l’uomo ragno” che come nulla penzola e taglia,
taglia e penzola.
Forse dei tre, è l’unico a cui la pioggia oggi proprio non ci voleva!