Reati
L’uomo, inteso come essere umano, è capace di bassezze indicibili.
È inutile stare ad elencarle, i TG di tutto il mondo ne sono saturi,
e ne vomitano i risvolti.
Certo, è vero che ci sono retai e reati,
alcuni di questi danno la nausea, altri, stringono il cuore,
altri ancora tolgono il respiro, mentre “arranchi”
per cercar di capire.
Ma ieri sera non ho potuto fare a meno di piangere,
sì piangere, perché ho immaginato una scena e mi sono vergognata;
Un uomo si è sentito male e si è accasciato per terra,
il suo malore era importante, Invasivo, distruttivo, finale.
Era sera lo so, ma un uomo che si sente male, non sceglie quando farlo
e lui è rimasto lì, per terra, lungo una via, vicino a una piazza.
Passi svelti gli scorrevano accanto, lo vedevano e andavano veloci,
qualcuno si sarà pur chiesto se fosse stato un “barbone”,
uno di quegli uomini che hanno scelto di svolgere la propria vita per strada,
se si fosse sentito male, o magari, fosse caduto. Niente, nessuno si fermava
e Renè è rimasto là fuori all’agghiaccio dove è morto,
e non ci è dato sapere in quanto tempo se ne sia andato,
l’unica cosa che ci hanno fatto sapere è che lì,
per strada, accoccolato come un fantoccio di stracci,
René c’è rimasto per ben nove ore,
ore fatte di gente che passava,
che si voltava, e che per scelta decideva di non avvicinarsi,
di non chiedere aiuto.
L’agghiaccio di quelle ore notturne svolte nel mese di gennaio,
sono niente In confronto a quei cuori che hanno resistito
a non chiamare qualcuno,
gli stessi che poi sono entrati al calduccio nelle loro dimore.
Chissà se sono riusciti a dormire, a baciare il capo dei loro figlioli,
sinceramente io mi dissocio da queste persone, che a chiamarle così,
faccio grande fatica.
L’umanità se resta impassibile davanti ad un uomo accasciato per terra
è un’umanità di cui io mi vergogno.