Una famiglia in difficoltà
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Immaginate un aeroporto grande,
un parcheggio, enorme anche quello,
e una voglia matta di ritornare a casa, dopo un intero giorno di viaggio.
Immaginate anche che una famiglia vi chieda aiuto.
-Scusate, potreste darci una mano a far ripartire la nostra auto? Stiamo tornando da Parigi e abbiamo trovato la nostra macchina in panne, senza neanche un briciolo di batteria! –
È normale rimanere perplessi, ci sta anche un pizzichino di diffidenza, (coi tempi che corrono), ma poi ti trovi davanti: una giovane madre, una nonna simpatica e un ragazzino meraviglioso di circa otto, dieci anni, e un giovane padre che tenta e ritenta di far partir la sua macchina per riportare a casa la sua famiglia.
Ci pensi un attimo ma, soltanto un attimo, e ti immergi nei bisogni di quelle persone. Allora, metti via la stanchezza, la voglia indicibile di chiudere gli occhi e di essere a casa, anche se ancora ci sono più di due ore di autostrada, e vai, vai ad aiutare coloro che hanno bisogno.
Attacchi i cavi da macchina a macchina, fai una trasfusione di elettricità, ed è fatta, l’auto canta di nuovo e sprigiona il suo gas e il suo odore, grigiastro anche quello.
Ma poi arrivano i ringraziamenti e scorgi occhi che luccicano e una voglia matta di abbracciarti. Il bambino che ti guarda come si guarda un vero e proprio supereroe, e la nonna, la nonna che non ti lascia la mano.
Ecco, questo è il bello dell’umanità!