Un’escursione alla ricerca delle fabbriche di armi di Raggiolo

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L’appuntamento è in programma venerdì 14 agosto, alle 9.00, a cura dell’archeologo Andrea Biondi. “Carbone, acqua, fuoco e metallo” è promosso da Brigata di Raggiolo e Ecomuseo del Casentino.

RAGGIOLO (AR) – Alla scoperta di Raggiolo tra presente e passato. Il programma della rassegna “Raggiolo Estate 2020” prosegue con una doppia iniziativa che, nella sera di mercoledì 12 agosto e nella mattina di venerdì 14 agosto, permetterà di conoscere la ricchezza storica, architettonica, culturale e naturale del piccolo borgo casentinese attraverso visite guidate ed escursioni.

Un appuntamento promosso da Ecomuseo del Casentino e La Brigata di Raggiolo è “Carbone, acqua, fuoco e metallo. Escursione nel medioevo alla ricerca delle fabbriche di armi” che si terrà venerdì 14 agosto, alle 9.00, con prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente contattando il 333/38.34.001. Questa iniziativa sarà curata dall’archeologo medievale Andrea Biondi e permetterà di vivere un viaggio indietro nel tempo fino al 1300 quando il conte Guido Novello dei Conti Guidi trasformò Raggiolo in un fiorente centro di attività metallurgica dedicato alla produzione di armi e alla lavorazione del ferro, con una ramificata rete commerciale e con attenzioni anche da parte di Firenze. L’escursione mattutina permetterà di raggiungere alcune testimonianze dei siti presenti nei dintorni del borgo, con una bella passeggiata che costeggerà torrenti e antichi terrazzamenti per giungere a luoghi ricchi di storia. La visita sarà arricchita dalle parole di Biondi che racconterà l’evolversi di queste attività e della vita a Raggiolo, proponendo un interessante percorso dal Medioevo all’età moderna.

Questa iniziativa sarà anticipata mercoledì 12 agosto, alle 21.15, dalla visita guidata “Raggiolo che non ti aspetti” che si svolgerà nel fascino della notte sotto al cielo stellato. I volontari de La Brigata di Raggiolo proporranno un itinerario che, dalla piazza, si snoderà tra vicoli in pietra, angoli nascosti del borgo e testimonianze della presenza dei còrsi da cui per tradizione derivano gli abitanti del borgo.

C. stampa

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