Tellini: “Una riforma importante e urgente, entro l’anno va approvata nei consigli comunali.”
“Avevamo detto di volere un Ente più snello, perché il ruolo che gli assegnano le nuove indicazioni di Legge regionali e Statali vuole un cambiamento vero. E questo abbiamo fatto negli ultimi mesi”. Il Presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino Giampaolo Tellini introduce così il progetto di riorganizzazione dell’Ente al quale “I Sindaci del territorio e la struttura dell’Unione dei Comuni hanno lavorato con intensità, rispettando tempi e obiettivi, consentendoci ora di aprire una fase di discussione nei Consigli Comunali che ci porti a condividere una serie di azioni di vera riforma, senza sfracelli né vittime, perché – come dico sempre io – è meglio fare tre feriti che un morto”.
Battute a parte, in quali ambiti questo intervento sarà visibile al più presto?
“Lavoriamo per azioni concrete. Ad esempio, l’agricoltura è una delega che tornerà alla Regione Toscana dal 2016. La Giunta dell’Unione ha deliberato in tal senso il trasferimento di quattro dipendenti, oggi a libro paga, entro tale data. Altri due funzionari saranno collocati in pensione a fine anno, un altro a marzo 2016. Da queste manovre il bilancio dell’Unione dei Comuni uscirà alleggerito di circa 350.000 euro annuali”.
E’ vero che sono previsti anche trasferimenti di uffici?
“Stiamo vagliando la possibilità di utilizzare la ex segheria alla Ferrantina per servizi e personale di protezione civile e foreste / bonifica. Più a lungo termine, vorremmo andare incontro alle nuove indicazioni di legge che creano ambiti territoriali e stimolano le libere convenzioni fra comuni, senza limiti o vincoli di popolazione. Di funzioni obbligatorie ne rimarrebbero 3 o 4, con dentro tutti i comuni dell’Ambito territoriale, per il resto le sedi comunali possono fare da capofila di ogni singola associazione di funzioni”.
Qualche altro esempio si può fare?
“E’ presto per dare notizie certe, ma è in corso una discussione per delegare alla ASL il settore dei servizi sociali, però di questo ne parleremo a parte. Prima c’è tutta la partita delle funzioni delle ex Province, anche qui l’Unione potrebbe avere un ruolo importante in futuro”:
Sta tracciando il profilo di un Ente più leggero dunque, ma anche più “povero” di professionalità e funzioni. È davvero una buona notizia?
“Ma le riforme le vogliamo o no? Non ci si accorge che è ribaltato il criterio di attribuzione delle funzioni agli Enti Locali? Prima era calato dall’alto e pieno di vincoli, domani invece i territori potranno scegliere se e con chi associarsi, utilizzando il personale che c’è adesso. Il Casentino sarà un Ambito, come ridistribuire le funzioni potranno in gran parte deciderlo i comuni ognuno per sé. Concludo dicendo che è stato giusto, in questi mesi, evitare ribaltoni e provvedimenti-choc, per il futuro del Casentino c’è bisogno del lavoro di tutti, noi abbiamo tenuto dritto il timone su questa rotta”.
Ufficio Stampa
Unione dei Comuni Montani del Casentino