“Il recupero del vecchio ospedale, un investimento di 11 milioni con i fondi del PNRR, rappresenta per il Casentino una grande opportunità ottenuta grazie al confronto che conferenza zonale dei sindaci ha cercato con i vertici Usl. Ora però vogliamo la risoluzione di un problema più immediato, ovvero la mancanza di personale”.
Con queste parole il primo cittadino di Bibbiena e Presidente della conferenza socio-sanitaria dei Sindaci, interviene su un grande tema attuale che è quello di un progetto importante che il Casentino dovrà portarsi a casa entro il 30 giugno 2026, ma insieme su una necessità che sta mettendo a dura prova l’ospedale di vallata ovvero la mancanza di medici soprattutto al Pronto Soccorso e nel reparto di Medicina.
Vagnoli continua: “Sono più di due anni che come sindaci facciamo appelli su appelli alla Usl per risolvere un problema che sta mettendo in ginocchio operatori e macchina organizzativa del nostro ospedale. Le rassicurazioni di Usl e Regione non bastano più, a noi servono azioni concrete e urgenti. Visto che sono stati attivati dei concorsi, sollecitiamo affinchè si possa arrivare prestissimo ad una soluzione. Pronto Soccorso e reparto di medicina sono due servizi essenziali per il Casentino e non possiamo permetterci altre attese”.
Il Sindaco parla anche del futuro: “Non possiamo più attendere il personale necessario per il presente perché dobbiamo preparaci in modo adeguato al futuro e ad una sanità territoriale nuova. L’azione dei sindaci della conferenza zonale ha portato alla opportunità di un investimento in valle di 11 milioni di euro del PNRR per la riqualificazione del vecchio nosocomio. Da un lato sorgerà una casa di comunità ovvero tutto il distretto con i medici di famiglia che si aggiungerà alle tre case della salute esistenti. Dall’altra potremo contare su un ospedale di comunità ovvero 12 posti di cure intermedie, operazione strategica che ci aiuterà a dare risposte al progressivo invecchiamento della popolazione e a bisogni di salute nuovi”.
Il Sindaco conclude: “Tutto questo per dire che non possiamo guardare al futuro senza risolvere i problemi urgentissimi del presente. Non possiamo costruire senza essere forti in ciò che abbiamo e che dobbiamo mantenere nelle condizioni ottimali a beneficio sia di coloro che dentro l’ospedale lavorano, sia di coloro che vivono e lavorano nella valle”.