Di Enrico Lettig
Puntualissimo, Vittorio Sgarbi ha raggiunto Poppi, per inaugurare la Mostra personale di Gastone Torini in una fresca e asciutta serata di Primavera.
Il tempo di assaporare il restauro della Chiesa della Madonna del Morbo, uno sguardo al dipinto del Lippi e ancora alla Propositura per un saluto al Morandini. Poi un nuovo Cappotto Casentino da indossare, perché Vittorio Sgarbi non avrebbe mai raggiunto il suo pubblico in trepidante attesa senza un Cappotto Casentino. E via pronto a tuffarsi nel Salone delle feste del Castello dei Conti Guidi come Lui solo sa osare, tra arte, battute irriverenti sulla Tavola Doria e i complimenti per l’arredo urbano impeccabile di Poppi come per la pulizia e il verde.
Nella prefazione al Catalogo, Vittorio Sgarbi ci parla di un Gastone Torini come di un pittore di resistenza con le sue opere che gridano di passione. Tra la forza degli animali e i cieli rossi, richiama l’Inferno di Dante. Un pittore per certi versi incompreso dalla critica dominante, ma che ha saputo emozionare, ritagliandosi anche grazie al Sen. Mario Roffi legato a Vittorio Sgarbi, un posto tra i pittori espressionisti più significativi del ‘900. La famiglia Torini, oggi ne conserva e promuove con sapiente maestria il suo patrimonio culturale. A fare da cornice, niente affatto scontato, l’abbraccio spontaneo dai tanti giovani che affollavano Poppi nel dopo mostra. Perché Vittorio Sgarbi attraversa le generazioni e lo fa parlando d’arte con un linguaggio sempre attuale e comprensibile nella sua dote innata di comunicatore senza eguali. E quell’abbraccio è stato ricambiato concedendosi senza riserve fino ad un’ultima distesa conversazione tra i presenti che lo aspettavano al Ristorante Casentino, dove con un ricordo toccante è stata lasciata una sua dedica nella tela di un quadro di Lina Giorgi.
Come da consuetudine, non potevano mancare le scorribande notturne a vedere dipinti e manufatti e questa volta il suo desiderio era di vedere BIBBIENA. Richiesta esaudita appieno dal suo Sindaco che ha aperto a giorno il patrimonio artistico bibbienese malgrado la notte fonda. Vittorio Sgarbi, l’immortale, si è congedato così con il migliore degli arrivederci rinnovando il suo amore sconfinato per il Casentino.
Nel frattempo la mostra sarà visitabile fino al 31 maggio.