Voci dal Casentino: “Benjamin Vergara e il Casentino che ospita”

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Benjamin Vergara e il Casentino che ospita

Ho sempre pensato, forse con troppa facilità, quanto fosse normale che i ragazzi si allontanassero dal nostro Casentino per andare a studiare altrove, e con quanta altrettanta poca facilità pensavo alla probabilità che un ragazzo di fuori potesse venire a studiare qui, nella nostra vallata. Ebbene mi sbagliavo di grosso, e Benjamin Vergara, diciottenne cileno, me ne ha data dimostrazione. Benjamin è un ragazzo dallo sguardo pulito ed immensamente dolce e quando si è presentato al nostro appuntamento, era pieno di cose da dire, di amore e sorpresa da raccontare perché in Casentino è stato accolto da una famiglia di Castel Focognano e i suoi genitori italiani, come lui li chiama, hanno fatto nella vita di Benjamin una grande differenza, ospitandolo e facendolo sentire uno di loro, facendolo sentire un figlio a tutti gli effetti. Frequenta la terza classe del liceo scientifico Galileo Galilei di Poppi Benjamin e si è subito trovato bene con i compagni che non si sono mai tirati indietro nel dargli una mano e nel farlo sentire a casa. -Tutto è cominciato nel 2020 quando il Covid 19 e di conseguenza il Lockdown, ci e mi ha costretto per tanto tempo in casa. In quel periodo le ore per stare al cellulare non mancavano di certo, e io raccoglievo informazioni su informazioni sull’eventualità di compiere il “mio viaggio” e i miei genitori hanno capito e accolto tutto questo, che in quei giorni rappresentava il mio bisogno primario, e abbracciandolo totalmente mi hanno dato il là utile per poterlo affrontare. Non nego che avevo tanta paura per la parte burocratica, avevo il timore tangibile di non riuscire a partire, perché tutto appariva assolutamente complicato, ma poi è andata bene, ed io ho potuto realizzare il mio sogno, così sono partito dal Cile destinazione, la bella Italia. Ammetto che di troppo facile non c’è stato niente perché imparare un’altra lingua ed utilizzarla per lo svolgimento di tutte le materie, è stata davvero dura, ma con l’aiuto di You tube e tanta costanza, mi sono presto reso conto che ce la potevo fare e oggi sono soddisfatto di me perché ho raccolto dei buoni risultati. Ho avuto spesso paura perché da casa mia appariva tutto più semplice, per cui quando sono arrivato l’impatto è stato davvero forte, ma oggi mi sento di dire che appartengo ormai a due culture distinte, infatti a luglio di quest’anno dovrò ritornare nel mio paese e dovrò ancora riadattarmi, dovrò nuovamente riassaporare la mia cultura primaria, e così potrò sperimentare come vanno davvero le cose conoscendo due realtà tanto diverse fra loro. L’Associazione “Intercultura” e “AFS Cile”, mi hanno dato una grande opportunità, facendomi insieme ad una borsa di studio abbracciare questa mia esperienza meravigliosa, questo mio sogno. Oltretutto sono stato fortunato perché poteva toccarmi qualsiasi paese nel mondo invece sono capitato in questa terra che ho imparato ad amare, insieme alla sua gente straordinaria e il suo verde perfetto e silenzioso, anche se rammento ancora gli occhi di mia madre quando sono partito e avverto ancora la sua ansia, la sua paura, che in fondo erano anche le mie,  ma poi, col passare del tempo mi ha sentito così felice che anche lei è stata serena durante tutto questo anno, che è stato meravigliosamente ricco. I miei diciotto anni li ho compiuti qui in Casentino, con i miei nuovi amici e i miei genitori italiani, e devo dire che è stato bellissimo, loro insieme lo hanno reso bellissimo.  Voglio ringraziare per tutto “Intercultura” che è appunto l’Associazione Onlus che mi segue, dove ho una tutor che non mi molla mai e che mi fa da supervisore, cosa questa che mi ha fatto sempre sentir tutelato, anche se non nego che ci siano stati giorni più tristi, giorni in cui avvertivo tanto la distanza, ma proprio in quei giorni lì mi concentravo sul perché mi trovassi qui in Casentino, a quanto avevo desiderato di farlo,  per cui un giorno di crisi non poteva cancellarne tanti di gioia. Si tratta di un’esperienza unica e mi sento di dire che parti bambino e ritorni indubbiamente più uomo. Grazie Casentino per come mi hai accolto, credo che non sarà facile dimenticarti anzi, porterò con me i tuoi silenzi, la tua gente semplice e concreta, la mia famiglia italiana e tutto ciò che qui, nella tua terra ho raccolto, che è tanto. – “Intercultura” fa scambi educativi per ben 74 paesi nel mondo, la sua sede si trova a Colle Val d’Elsa e tutti i suoi volontari si adoperano per questi scambi, questi incontri che danno tante opportunità a ragazzi pronti ad allargare i loro orizzonti. Le famiglie che accolgono lo fanno gratuitamente perché vogliono essere famiglia davvero, e niente di più. “Intercultura” è un’Associazione che ha ben 5.000 volontari in Italia e quello che conta di più è che anche i nostri ragazzi che vanno da qualche altra parte nel mondo, non perdano l’anno scolastico, dato questo fondamentale, e ciò che “abbracciano” in questi percorsi, venga di conseguenza riversato nel mondo, mondo che si porteranno per sempre dietro, così come ha fatto Benjamin Vergara. Che dire, conoscere Benjamin è stato bello ed emozionante e dopo averlo respirato un pochino, non avrei più voluto lasciarlo andare, a dire il vero, anche i suoi occhi neri si sono commossi insieme ai miei e anche questo è uno scambio, uno scambio importante. Un abbraccio a Benjamin e alla professoressa e volontaria dell’Associazione “Intercultura” Ivana Grofi, la tutor che ha accompagnato Benjamin da me dandomi e dandoci l’opportunità di conoscere questa sua grande esperienza di vita, ma soprattutto quanto anche il nostro Casentino possa allargare le sue braccia al mondo!

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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