Voci dal casentino: “Donne è arrivato l’arrotino”

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Donne è arrivato l’arrotino

Purtroppo non si udirà più la sua voce, non quella straordinaria dell’arrotino della nostra vallata, perché Marcellino Lettig ha messo via la sua compagna di vita, quella bicicletta che gli ha permesso di consumare chilometri e chilometri portando la sua arte in ogni dove.

Marcellino è stato un uomo sottile, per niente invadente, un uomo che talvolta in cambio dell’arrotatura di qualche coltello, o magari di qualche forbice, altro non chiedeva che un pezzo di pane e un bicchiere di vino, donando così il suo servizio a quelle famiglie che altrimenti non avrebbero avuto altri mezzi per poterlo compensare.

Marcellino Lettig è stato un uomo straordinario, saturo di quella cultura raccattata per strada, quella cultura vera, tangibile, ed anche se da piccola mi nascondevo quando veniva al paese con la sua bicicletta perché urlava per richiamare la gente mettendomi un poco di soggezione, e che invece da grande il destino me lo ha fatto trovare di nuovo facendomelo vivere e respirare come vicino di casa, dandomi così l’opportunità di conoscendolo a fondo.

Mi sono sentita sciocca più volte negli anni rammentando il timore che avevo ad incontrarlo quando ero piccola, perché il nostro arrotino è stato davvero un “signore” di quelli veri, tanto che quando lo incontravo appena fuori dall’uscio di casa, mi faceva sempre un lieve inchino salutandomi, e ciò capitava più volte al giorno. Sono state innumerevoli le volte che ci siamo fermati a discorrere e i racconti di cui mi ha fatto dono, mi hanno arricchita non poco.   

Ora la piccola via in cui abito sarà sicuramente meno colorata, meno allegra perché orfana di una persona davvero speciale, un uomo dritto e fiero, un grande lavoratore che ha portato il suo saper fare in tutta la nostra vallata e anche molto più in là.

Mi mancherà Marcellino, mi mancherà tanto che non oso immaginare quanto mancherà ai suoi due figli e al suo unico nipote, perché gli uomini di una così elevata eccellenza, non possono che mancare a tutta quanta la popolazione.

E allora la mente vola fino a farmi sentire ancora la sua voce mentre grida: Donne è arrivato l’arrotino!

Ciao Marcellino e grazie per quello che sei stato con me, con noi, adesso sarò io a farti il mio inchino! 

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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