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Domenica pomeriggio alle ore 16 presso il circolo Kontagio di Ponte a Poppi, si è tenuta un’importante sessione informativa, resa davvero interessante oltre che dai due “oratori”, anche e soprattutto dall’argomento.
Sarebbe di grande importanza, a mio avviso, divulgare questa conoscenza anche ai giovanissimi della nostra valle che a scuola studiano un’altra storia, che è assolutamente importante, ma che è ben lontana da quella dei loro bisnonni, e dunque dal territorio in cui vivono. I nostri giovani purtroppo, sentono parlare delle stragi di cui la nostra terra è stata vittima, soltanto in un giorno prestabilito, il 27 gennaio per l’appunto, dove trasmissioni televisive altro non fanno che mandare in onda le crude realtà che sono appartenute al periodo nazifascista, e poi più niente. Quando invece i ragazzi dovrebbero assolutamente sapere, semplicemente perché ne hanno il diritto.
Pier Angelo Bonazzoli e Luca Grisolini hanno raccontato due storie distinte fra loro, ma che hanno un cuore comune, e cioè di come due famiglie ebree siano a quel tempo state accolte nella nostra vallata e quindi dalle nostre genti, proprio nel triste periodo che ha insanguinato tanti dei nostri paesi.
Anche il Sindaco di Poppi Carlo Toni, colui che ha aperto il seminario, ha esordito mettendo in risalto l’importanza di mantenere la memoria di quel tempo e che per farlo è indispensabile trasmettere ai giovani la “nostra” storia, affinché fra dieci anni in certe specifiche sessioni informative, non ci si debba ritrovare ancora noi semplicemente più invecchiati, ma che ci possano essere volti nuovi, volti più giovani e finalmente volti che sapranno. Toni infatti, ha fatto notare quanto fosse importante e anche bello che fra la gente intervenuta ci fosse un ragazzino, e che se ne sia potuto tornare a casa con “in tasca”, qualcosa che gli appartiene.
Bonazzoli e Grisolini ci hanno donato le loro parole facendo trapelare quell’emozione che non è facile da tenere a bada quando il racconto si allarga e s’infila nel cuore dell’essere umano, perché anche i protagonisti di quelle brutte vicende erano esseri umani, ma non sono stati trattati come tali. Sarebbe utile che queste storie entrassero nelle scuole dove i ragazzi non sono più bambini, per mettere al sicuro “la memoria”, quella memoria che ci appartiene, quella che è nostra e che lo è tutti i santi giorni, non in un preciso giorno prestabilito. Anche in quei “Cippi” che spiccano in tante piazze o lungo alcune vie, sarebbe bello vi venisse appoggiato un fiore ogni giorno… ogni giorno!
Interessanti sono stati anche gli interventi dello stesso pubblico presente che si è sentito di interagire, e molto, molto emozionante la presenza del Partigiano Giuseppe Luzzi nato a Castel San Niccolò il 15-12-1925, tutt’ora residente a Strada in Casentino. Anche il Sindaco di Montemignaio Roberto Pertichini, uomo di grande sensibilità, ha voluto dire la sua mettendo in evidenza quanto siamo ciechi e sordi in questo periodo altrettanto storico. È stato vibrante il suono delle emozioni che si disperdevano nella sala e arrivavano nelle orecchie sotto forma di respiro e sospiro, il tutto grazie a quei due uomini che della resistenza hanno fatto cultura e sapere, e se la sono infilata dentro per restituircela in maniera eccellente. Un grazie particolare, infine, al presidente dell’A.N.P.I Casentino Roberto Municchi che si è adoperato affinché questa giornata abbia potuto avere vita!
I luoghi, le storie e le interviste legate alle stragi nazifasciste in Casentino sono tutte reperibili al seguente sito: www.perlamemoria.it
Un progetto della Banca della Memoria dell’Unione dei Comuni del Casentino finanziato tramite il “Fondo italo-tedesco per il Futuro”.