Voci dal Casentino: “I tortelli del Loris”

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I tortelli del Loris sono da sempre una prelibatezza del nostro territorio. La specialità di questo ristorante sono proprio loro e la ricetta che li rende così unici, viene da un tempo lontano. Ho parlato con Laura, una delle sorelle Cocchetti, nonché figlie del mitico Loris di Papiano.

 La vostra realtà viene da lontano. Ci fate un breve riassunto?

-La nostra attività è nata nel 1954 con la bottega di generi alimentari, merceria e chincaglieria, aperta all’epoca dal nonno Dante. Alla fine degli anni 60°, mia nonna e mia mamma iniziarono a far da mangiare. Si trattava di piatti semplici, come i tortelli di patate e l’arrosto, e lo facevano per i vari operai forestali che venivano a lavorare, nell’allora nascituro Parco Nazionale. Nel 1973 il nostro babbo, Loris per l’appunto, iniziò l’avventura della trattoria che portava e che porta tutt’ora il suo nome; Da Loris.

È stata una bellissima avventura che ancora io e mia sorella Loretta portiamo avanti, avventura che esiste ormai da ben sessantasette anni. –

I tortelli di patate sono presenti in quasi tutti i ristoranti casentinesi e forse toscani, in quanto sono un prodotto tipico. I vostri però sono rinomatissimi. Perché?

-I nostri tortelli sono rinomati forse perché sono fatti freschi ogni giorno, con la pasta categoricamente tirata a mano e con ingredienti selezionati e patate a KM zero, e poi anche con tanta, ma tanta cura. –

Non siete propriamente in un paese che si trova per strada, eppure, il vostro locale è sempre pieno. Quale è il segreto di questo successo?

-Nessun segreto, il locale come tu sai è molto semplice, a dir la verità, lo è anche il servizio, ma i nostri piatti piacciono e la miglior pubblicità è il passaparola. Noi non offriamo nient’altro che freschezza e genuinità. –

Tu e tua sorella avete mansioni diverse, andate sempre d’accordo?

-Io e mia sorella ci occupiamo una della cucina e una del servizio di sala. A dire la verità ci scontriamo spesso nelle scelte, che poi però portiamo avanti condividendo il tutto. Ancora, le parole che ci dicevano i nostri genitori ci accompagnano, e noi, gli siamo grate per l’insegnamento che ci hanno dato negli anni. I loro consigli risuonano ancora dentro queste mura e spesso ci diciamo; babbo e mamma avrebbero fatto così? –

Voi due siete l’eredità di babbo Loris, e in quello che fate ci mettete il cuore. Quanto influisce il suo ricordo?

-Il suo ricordo è indelebile, lui in realtà è sempre qui con noi e ancora come ho detto sopra, ci tornano in mente i suoi consigli che per noi sono oro colato. –

Raccontatevi a ruota libera…

Babbo Loris ha lasciato il suo ricordo a tutti i suoi clienti, ancora, dopo ben ventuno anni dalla sua dipartita, i nostri clienti più anziani, ce ne parlano volentieri, rammentandolo spesso. Babbo è rimasto nella mente di tante persone, e pensare che in cucina faceva tutto nonna Elvira e mamma Finetta, mentre lui, in realtà sbucciava patate e le cuoceva, ma era un asso per le pubbliche relazioni, sì, per come sapeva stare con la gente, era davvero unico. Proprio per questo è rimasto vivo il suo ricordo. Noi da figlie, possiamo solo essere fiere di tutto ciò, e spesso sorridiamo perché lui, con i tortelli c’entrava davvero poco.

Oggi la cucina è in mano a mio marito Vincenzo e a me che faccio la pasta, mentre il servizio di sala viene gestito da mia sorella Loretta.

Questo nostro locale ci ha guardate nascere e crescere, così come i nostri figli, nipoti, i dolori e le speranze, ma di una cosa siamo certe, che è un orgoglio che la gente si ricordi anche del nostro passato, perché è proprio da lì che veniamo. –

Laura è una donna che non parla troppo, ma in quel poco che mi ha raccontato c’è un mondo, un pezzo di vita che va avanti, ormai da ben sessantasette anni. Credo che si possa tranquillamente dire che hanno saputo tenere in piedi il tutto con grande tenacia e semplicità. Che ci sia ancora lo zampino di colui che coi tortelli non aveva niente a che fare, ma che tutti gli attribuiscono i meriti? Sicuramente Laura e Loretta ne tengono vivo il ricordo e anche noi.

Grazie ragazze, e a presto con un bel piatto di tortelli del Loris!

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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