L’Associazione culturale “La cornucopia” e nella fattispecie il presidente Giulio Locatelli, scrittore e poeta subbianese, ha istituito per più martedì estivi, degli incontri riguardanti la presentazione di libri e quindi di letture sotto le stelle.
Il tutto si svolge in una location a dir poco suggestiva, riconoscibile nella piazzetta che si affaccia davanti alla vecchia chiesa del paese dedicata a S. Maria della Visitazione, che è stata eretta nei primi del milleduecento e che guarda dritto davanti a sé, la vecchia torre del castello, fiero e illuminato per poter far mostra della sua antica bellezza. Certo è che passando per quella striscia di asfalto utile ad accompagnare in quel di Arezzo, non si immagina che all’interno del paese di Subbiano ci possano essere così tante bellezze, e che “l’uomo recente” se ne prenda così bene cura da farle splendere per quello che sono.
Infatti questa magnifica piazzetta colma d’arte e arroccata sopra ad enormi massi che l’Arno tiene bagnati giù giù, fino in fondo ai loro piedi, appare perfetta per questo genere di appuntamenti e fa sì che le parole si intreccino con la straordinarietà antica dell’arte, e che tutto possa assumere “spessore”, che possa assumere ancora più senso.
Ho avuto l’onore di essere invitata da Locatelli e di essere la prima amante della scrittura di una lunga serie di magiche penne, e devo dire che sono stata bene con quel pubblico e che ho potuto cogliere e assaporare la loro attenzione rivolta al mio penultimo libro macchiato di giallo, che è appunto “La sacralità del velo”.
C’era silenzio nella piazzetta, c’era rispetto e le seggiole bianche erano tutte quante occupate a voler dimostrare un interesse concreto e palpabile.
L’introduzione alla serata di Locatelli è stata a dir poco estesa e ben dettagliata, tanto che mi ha ricordato alcune cose che avevo messo “in cantiere” nel tempo e che neanche ricordavo di avere compiuto, e ammetto che è stato piacevole, è stato piacevole soprattutto l’interesse dimostrato dal pubblico attento e dalla gente che ascoltava in silenzio rispettando in tutto e per tutto quel preciso momento.
Erano presenti alcune persone che contano in quella Subbiano della cultura, non ultimo l’assessore Domini, che è stato lì fino alla fine della serata e anche dopo, c’era anche la nostra meravigliosa giornalista Stefanella Baglioni e Fabrizio Radicchi sempre presenti ogni qualvolta nel nostro Casentino avviene qualcosa di storico, qualcosa di interessante. Stefanella è stata come sempre pronta con le sue domande mirate, utili a sviluppare di conseguenza un buonissimo articolo, e riuscendoci pienamente.
Un grazie particolare lo voglio dare a mio figlio Lenny Graziani che ormai mi accompagna in ogni dove e di cui, non saprei fare senza perché, dove io porto la spontaneità, lui porta la cultura e un’immensa simpatia di cui è pieno, ma soprattutto ci tengo a ringraziare Giulio Locatelli persona seria e precisa, e spero ancora negli anni avvenire, di essere sua ospite e di ritornare in quella magnifica piazzetta che dalla striscia d’asfalto, mai penseresti poter essere lì, e a proposito di questo, fermatevi qualche volta perché credetemi anche Subbiano non è solamente quel qualcosa che serve per arrivare ad Arezzo.
I “Martedì d’autore” continuano ad ospitare autori e lo faranno nei giorni di: 28 giugno con “Il tempo che trasforma” di Patrizia Fazzi, 12 luglio con “Le figlie dell’uomo” di Mauro Caneschi, 26 luglio con “Dante Alighieri ne la valle dell’anima” di Simona Cipriani, 13 settembre con “Gelosia e complicità” di Gianfranco Bronchi e il 27 settembre con “Semi nudi” di Franca Canapini.