Voci dal Casentino: The Home, un locale che sa di famiglia

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Intervista a Maruska, titolare di questa realtà mangereccia, in località San Piero In Frassino

Maruska Franchini è una giovane donna di poche parole, ma ha un cuore che invece, non si zitta un momento. Ho pensato di darle la possibilità di raccontare di questo periodo particolare, soprattutto per quelli che come lei, sono titolari di una realtà di ristorazione.

Ciò di cui avete sofferto voi ristoratori, lo abbiamo potuto vedere raccontato dai telegiornali. Siete pronti a rialzare finalmente la testa?

-Sono stati indubbiamente tempi pesanti, lo dico come ristoratrice, ma anche come donna, mamma e figlia, fortunatamente però, non sono solita a buttarmi giù di morale. La vita offre sempre disagi, e noi dobbiamo essere scaltri a raccoglierli e a lottare affinché questi siano meno pesanti possibile. –

The Home ha più che altro posti all’aperto, per cui non vi dovete chissà quanto attrezzare …

-Verissimo, per nostra fortuna come hai detto tu, abbiamo molto spazio all’aperto, il nostro è un esterno accogliente e sicuro, soprattutto per i bambini, dove nel frattempo, i grandi si possono gustare il menù da noi offerto, mentre i loro cuccioli giocano in giardino. –

Duranti i vari fermi, ti sarai fatta venire idee nuove immagino?

-Le idee non mancano mai, ma noi preferiamo essere fedeli a noi stessi. Ci piace l’idea di tenere i clienti più possibile in pace, a gustare i nostri piatti tipici. Sinceramente non ci interessa fare chissà quale magia, noi siamo gente alla mano, e gli effetti speciali, preferiamo lasciarli fare agli altri. –

Perché The Ome?

-The Home perché questa è CASA, è la nostra casa, e perché rappresenta un po’ la casa di tutti. Sono tanti i clienti che vi ci sentono a casa loro, e questo a noi, fa davvero tanto piacere. In più qui si gustano piatti che si mangiano a casa per l’appunto, soprattutto nelle case delle nonne. –

La tua è una famiglia salda e molto unita, questa caratteristica ti sarà stata di aiuto in passato e continuerà ad esserlo nel presente, anche per una più buona collaborazione immagino…

-Quando abbiamo iniziato il progetto del locale, nell’ormai lontano 2012, siamo partiti dalle fondamenta, mattone dopo mattone da tirar su, io, con mio padre e il mio compagno. Ricordo quelle mattine di ghiaccio, mentre in ginocchio mettevamo i “pietrini” per fare il piazzale. Stessa cosa è stata per le mura, per il tetto, fino ad arrivare a quel marzo del 2017, quando finalmente, c’è stata l’apertura di The Home.

Tanta fatica e tanti pianti fatti per la stanchezza e per le difficoltà della burocrazia che è ancor più dolorosa della fatica. Ma ci siamo riusciti, e il nostro sogno si è avverato. Ricordo ancora la prima sera di lavoro, di quanto mi tremavano le gambe con i primi due clienti, erano una coppia di anziani, che ricordo, ringraziai mille volte. Successivamente, per fortuna tanta gente è passata da quella mia porta. –

Raccontati a ruota libera…

-Il 2020 ci ha toccati in una misura terrificante, noi, come tutti i nostri colleghi ristoratori. Devo ringraziare i miei genitori se sono potuta restare aperta, e anche se sono stati un enorme sostegno, dobbiamo lottare molto per tornare ad essere quelli di prima. Io peraltro, sono una donna orgogliosa, poco abituata a chiedere e molto a fare da me, anche perché fare da soli, è assolutamente gratificante. Comunque credo che non riuscirò mai a rimettermi in pari col sostegno materiale e psicologico che mi hanno dato i miei genitori, ma questo loro supporto ha saputo farmi comprendere ciò che dovrò fare con i miei due figli domani, e me lo hanno insegnato con i fatti, mio babbo e mia mamma, te lo assicuro, non con le chiacchiere.

Credo molto nel mio lavoro e nel cibo che facciamo, perché è di grande qualità e tutto acquistato nelle nostre aziende locali, e poi, c’è ancora tanto lavoro da fare, per cui io resto positiva e speranzosa, so che il meglio tornerà presto, e che ricorderemo questo periodo come un tempo doloroso, che però ci ha fatto riflettere, sotto tanti punti di vista, anche in quello lavorativo. Grazie per questa opportunità. –

Maruska Franchini è sempre stata nelle mie corde, perché è una ragazza che vive la vita senza alcun atteggiamento, e la si può incontrare ovunque, che lei è sempre la stessa; genuina, veloce e infinitamente dolce e sincera!

Un abbraccio Maruska

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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