Voci dal Casentino: “Un’eccellenza della cucina”

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Un’eccellenza della cucina

Intervista ad una grande della ristorazione.

Francesca Bartoli si è presentata così al nostro appuntamento, in modo semplice, un modo che rispecchia come è lei nella vita, senza tanti fronzoli, e altrettanto senza fronzoli mi ha raccontato di sé.

-Da sempre volevo fare la scuola alberghiera, ma questo sogno era davvero molto lontano, soprattutto per me che per raggiungerlo dovevo partire da Talla, per cui ho ripiegato su scienze dell’educazione, rendendomi conto quasi da subito che quella non era la mia strada.

Susseguentemente, quando ero un poco più adulta e quindi più consapevole, ho provato a far valere i miei studi svolti, ma con la culinaria c’entravano davvero molto poco. Così ho cominciato ad andare a Caprese Michelangelo e ad accarezzare quello che è ancora il mio sogno, sogno che per poterlo abbracciare, non mi è certo mancata la fatidica “gavetta”, svolgendo innumerevoli stage che facevo in tantissimi ristoranti importanti.

Poi il grande passo che mi ha permesso di aprire il mio locale nella bottega di generi alimentari di mia madre, che esiste da tanto ma che adesso si è trasformato dando il suo spazio soprattutto alla ristorazione.

All’interno del mio ristorante ho almeno quaranta – cinquanta posti a sedere, dove non amo mostrare il fatidico menù, perché ogni mattino mi alzo e comincio a pensare a ciò che mi sento di cucinare in quel preciso momento, magari aprendo il frigo o facendo una “giratina” nell’orto, dove sempre trovo una qualche ispirazione, e proprio quello ritengo essere il mio menù, per l’appunto.

Di certo so che la pasta fresca che faccio due o tre volte a settimana non può mancare, così come non possono mancare i sughi di più qualità, ovviamente.

Per venire ad “assaggiarmi” è meglio prenotare perché è naturale che nel fine settimana il mio locale abbia al suo interno più persone, per cui mi dispiacerebbe che i probabili avventori trovassero il tutto pieno.

“Le note di Guido”, questo il nome del mio ristorante, offre sempre il menù del giorno come dicevo pocanzi, attraverso il quale potrete assaporare una cucina del tutto casentinese e quindi Toscana, e al nostro interno incontrerete tutto ciò che è nostro, a partire dal vino, perché non abbiamo nessun prodotto proveniente da fuori e perché è con questa idea che ho aperto e a questa idea resterò fedele.

Mi piace dannatamente inventare e adoro lavorare nel piccolo, perché come ho già accennato precedentemente, il grande l’ho assaporato, imparando che nel grande rischiamo di perderci, e io voglio rimanere quella che sono. Certo, faccio anche eventi, cerimonie e grandi buffet, ma ciò che più amo, è fare qualcosa per il singolo tavolo di persone che vengono a cena da me.

Ho partecipato a molti eventi televisivi anche importanti e mi sono divertita un mondo, dove è anche capitato che non mi sia mai resa bene conto di essere riuscita a vincere su altre regioni, cucinando peraltro le loro pietanze. Eppure è successo e a dirla tutta, per me è stata una grande soddisfazione.

Il diciotto ottobre dovrò andare a Firenze a ritirare un premio devoluto dall’Associazione Italiana cuochi, premio rivolto a coloro che si sono contraddistinti a livello internazionale. Si tratta del premio; “Cinque stelle della cucina italiana”.

Ho anche partecipato ad un concorso particolarmente “ganzo” dal nome “le donne dell’olio”, in cui inneggiano le donne ritenute maghe della cucina, e lì dobbiamo utilizzare gli oli dei luoghi o delle aziende che dovremo per l’appunto rappresentare, e quest’anno della nostra regione Toscana, ci sono soltanto io, cosa che a dir la verità mi preoccupa non poco. Comunque il giorno undici ottobre ci sarà la proclamazione delle finaliste e vi farò sapere se fra queste spunterà il mio nome.

Sinceramente mi piace girare l’Italia facendo scuola di cucina negli agriturismi, nei ristoranti e nei locali in genere, anche se qualche volta per poter fare questo mi trovo in difficoltà con mio figlio Elia che ha soltanto otto anni, ma i miei genitori mi danno gran mano anche in questo, infatti fra poco partirò per Napoli dove farò dimostrazioni pratiche ai cuochi colleghi del napoletano.

Nel tempo mi hanno scelta per fare ricette ad alcune aziende importanti, ad esempio per la “Mukki” e altri marchi conosciuti. Ho partecipato alle selezioni di “Cuochi d’Italia”, ma il signor Covid mi ha impedito di andare, anche se al tal proposito ero abbastanza scettica. Mi sono divertita a fare un provino su Skype dove ho passato le selezioni per la nostra regione Toscana, quindi susseguentemente ho registrato presso la grande azienda Mediaset, dove la prima volta mi sono (scontrata) con la Basilicata e proprio cucinando una loro ricetta ho passato il turno. Quello era il tempo in cui Alessandro Borghesi faceva i suoi Show e tutto sembrava essere magico. È stato proprio lì che sono arrivata alle finali e ho vinto contro una ragazza del veneto che per altro faceva dei piatti che parevano quadri, mentre io non mi ritengo assolutamente una brava “impiattatrice”.

Insomma questa sono io, Francesca Bartoli trentacinque anni e un sogno grande grande, un sogno che mi ha lasciato aprire il mio ristorante e che mi fa essere felice e fiera di averlo fatto. In più mi diverto mettendomi sempre alla prova e lanciandomi io stessa delle sfide importanti, di cui spesso porto a casa grossi risultati, ma la cosa che più amo fare rimane quella di cucinare per voi e far così vibrare “Le note di Guido”. –

Questa è Francesca Bartoli che col suo ristorante a Talla, nel cuore montano del nostro Casentino si diverte a farci mangiar bene, Francesca che mi ha omesso un sacco di cose che ha fatto, più o meno importanti, proprio lei che sembrava mi raccontasse di un’altra mentre mi parlava di sé. Che dire; io resto orgogliosa del fatto che una giovane donna ce l’abbia fatta, che sia riuscita a far nella vita ciò che ha sempre sognato di fare, proprio per questo “Le note di Guido” continueranno a vibrare!   

E dal tempo intercorso dall’incontro – intervista con Francesca Bartoli, tempo che teneva in sé la data della proclamazione del vincitore del premio “Cinque stelle d’oro della cucina”, ci è giunta la notizia che il tanto ambito trofeo se l’è aggiudicato proprio lei, portando così alta la bandiera del nostro Casentino, e nella fattispecie di Talla.

Sei grande Francesca e mi raccomando, tienici al corrente delle tue scorribande!

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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